La settimana numero 15 è stata, come le precedenti, densa di avvenimenti più o meno interessanti anche se la situazione in Italia non ha registrato cambiamenti importanti. Per il momento niente governo e niente accordo sull'elezione del nuovo Presidente della Repubblica e da venerdì siamo anche senza 10 Saggi i quali, in teoria, avrebbero concluso il loro lavoro. Insomma altra settimana non risolutiva ma almeno è arrivata la primavera! Comunque, come sempre, procediamo con ordine
Lunedì 8: la settimana si apre con la polemica sul dietrofront di Grillo in materia di stipendi, vitalizi, rimborsi e quant'altro. Il succo della questione è che va bene azzerare gli sprechi, ma non si può chiedere ai parlamentari di rimetterci quindi i tagli saranno inevitabilmente meno cospicui del previsto.
Lunedì è stato anche il giorno della morte di Margaret Tatcher, la Lady di Ferro, la donna che è stata Primo Ministro dal 1979 al 1990. Sono state dedicate parole su parole alla figura della Tatcher, alcune di lode altre un po' meno, comunque la si pensi è stata una delle poche donne a contare davvero in un mondo maschilista come quello della politica.
Nel frattempo per il derby della capitale alcuni criminali che giocano a fare i tifosi (o viceversa?) decidono che è cosa buona e giusta scatenare una specie di guerriglia ed accoltellarsi a vicenda.
Martedì 9: per la serie "chi se ne frega" nasce il figlio di Belen, Santiago e, a giudicare dallo spazio dedicato alla nascita, è stato questo l'evento del giorno.
Per quanto riguarda la soap opera politica la giornata è stata davvero succulenta; nel pomeriggio c'è stato l'incontro Bersani - Berlusconi rigorosamente non in streaming (personalmente provo immensa gratitudine) durante il quale non si è parlato di accordi di governo e non si è nemmeno fatto il nome di un possibile successore di Napolitano ma entrambi si sono detti d'accordo sull'opportunità di scegliere una figura in grado di trovare un largo consenso (e ci voleva l'incontro?)
Ma veniamo al pezzo forte, l'occupazione dei grillini alla Camera e al Senato! Il tutto nasce dalla mancata formazione delle commissioni parlamentari quindi, anziché cercare un dialogo (seppur difficile) politico, i pentastellati hanno deciso di restare nelle due Camere leggendo la costituzione (ma a quanto pare non l'hanno letta bene)
Mercoledì 10: polemiche per le elezioni del nuovo Presidente delle Repubblica. Il primo a cominciare è stato Matteo Renzi, escluso dai Grandi Elettori per... per...una telefonata? Chiedete alla telecom (Cit.)
Ma i Grandi Elettori chi sono? Queste figure sconosciute sono 58 rappresentanti delle regioni che, insieme ai Parlamentari, hanno il compito di eleggere il nuovo Presidente. Non so trai nuovi Elettori chi ci sia, so soltanto che 53 sono uomini e 5 donne (un po' pochine, no?)
Giovedì 11: giorno di Quirinarie! Gli iscritti al Movimento 5 Stelle che hanno inviato i documenti entro il 31 dicembre 2012, sono stati i 48000 (circa) "fortunati" ad aver avuto il diritto di indicare on line un nome da candidare a Presidente della Repubblica; in testa sembravano esserci Prodi e Bonino ma, a causa dell'attacco di una hacker, le votazioni sono state annullate. Peccato.
Rimanendo in casa 5 Stelle si segnala l'occupazione dell'aula della Commissione Speciale (l'unica ad essere stata costituita) sempre per protestare contro la mancata costituzione di tutte le commissioni... anche in questo caso però nulla di fatto.
Tornando al Quirinale si fa spazio nella rosa dei nomi (sparati un po' a cazzo) quello di Pierluigi Bersani proposto non dal PD ma da Berlusconi e Lega (sì, probabilmente hanno mangiato pesante).
Nel frattempo Ingroia, che aveva ricevuto da Crocetta la proposta di ricoprire la carica di Presidente di Riscossione Sicilia, è costretto a scegliere tra la toga (destinazione obbligata Valle d'Aosta) e una promettente carriera da esattore delle tasse.
Infine questa è stata la giornata dell'incontro Renzi - D'Alema e della sentenza favorevole sul decreto salva ilva da parte della Corte Costituzionale
Venerdì 12: Quirinarie parte II oppure "riproviamoci", insomma i 5 Stelle, non contenti del fallimento, ci riprovano e votano il loro candidato al Quirinale proprio il giorno in cui i 10 Saggi concludono il loro lavoro e consegnano le loro sagge proposte a Napolitano.
Intanto il Ministro Barca si iscrive al PD e scrive una sorta di manifesto (55 lunghe pagine) in cui presenta le sue idee e il suo concetto di sinistra. Dall'altra parte invece Umberto Bossi va a depositare i documenti necessari alla fondazione di qualcosa di nuovo, per alcuni un partito, per altri un'associazione.
Dall'altra parte del mondo (che però non è lontano come sembra) la Corea del Nord rinnova le minacce al Giappone.
Sabato 13: sul blog di Beppe Grillo vengono resi noti i nomi dei 10 scelti dai 48000 (circa) "fortunati" e cioè Grillo, Bonino, Prodi, Gabanelli, Strada, Caselli, Imposimato, Rodotà, Zagrebelsky, Fo. Ah, per inciso, Bonino e Prodi sono proprio Emma e Romano, nessun caso di omonimia e Fo, è quello del 1926 non uno più giovane, alla faccia del rinnovamento...
In casa Lega invece, dopo le baruffe di Pontida, è tempo di punizioni e 35 persone vengono espulse.
Il 13 (che tendenzialmente non porta benissimo) è stato anche il giorno delle manifestazioni, a Roma, nel quartiere Corviale, Bersani e i suoi si sono incontrati (tra le 4 mura di un circolo) per manifestare contro la povertà (e continuare a darsele tra di loro). Berlusconi invece ha scelto Bari per la manifestazione a favore di se stesso dove, tanto per cambiare, ha trovato migliaia di ammiratori (retribuiti?). Per fare gli onori di casa il sindaco Emiliano (Pd) espone uno striscione (pagato di tasca sua) con il quale da il benvenuto a Silvio scatenando infinite reazioni contrastanti.
Questo bel sabato di primavera però passerà alla storia come il giorno del furto: alla portavoce M5S Lombardi è stato infatti rubato il portafogli con gli scontri delle spese sostenute per le attività politiche che avrebbe dovuto presentare per i rimborsi. A questo punto cosa avrà mai fatto la grillina? Semplice ha chiesto consiglio su facebook e twitter (facendosi abbondantemente prendere per i fondelli da chiunque) per poi decidere di rinunciare ai rimborsi.
Tornando seri, una bella notizia c'è stata. Dopo circa 10 giorni i 4 giornalisti italiani "trattenuti" in Siria sono stati liberati.
Domenica 14: erano già un po' di ore che Grillo non inveiva contro qualcuno così ha deciso di santificare la domenica scrivendo un post nel blog con il quale attacca la coppia B&B colpevole di aver bloccato l'Italia (Beppe pensaci, sono gli unici responsabili?) Ovviamente il tono è quello di sempre, pacato, sereno e cordiale come uno scaricatore di porto che non viene pagato da 2 mesi.
Ben più importante è la notizia del mancato raggiungimento del quorum (51%) al referendum tenutosi a Taranto e con il quale si chiedeva ai cittadini di esprimere la propria idea sull'eventuale chiusura dell'Ilva. In poche parole tra le righe c'era scritto "di che morte vuoi morire? Tumore o fame?" Tipico delle migliori democrazie...
Intanto dall'Afghanistan giunge la notizia del ferimento di due soldati italiani ma tranquilli, non siamo in guerra...